La costa dei trabocchi

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San Giovanni in Venere – Lanciano – Ortona

L’Abbazia di S. Giovanni in Venere è tra i più antichi, importanti e interessanti complessi benedettini abruzzesi.Sorge in posizione isolata e panoramica sulla sommità di un rilievo collinare denominato promontorio di Venere, a dominio dell’omonimo golfo e consta di una chiesa e di un convento.La sua storia millenaria è testimonianza diretta di quel grandioso ruolo economico, sociale, culturale che i monaci benedettini svolsero per tutto il medioevo in abruzzo e che trasmisero alle popolazioni imprimendo un impulso alla rivoluzione agraria e alla rinascita demografica.Edificata tra la seconda metà del VI secolo e la prima metà dell’ VIII su di un tempio pagano dedicato alla Venere conciliatrice.La configurazione del complesso ci parta di un cantiere fatto di distinte fasi costruttive che si sono sovrapposte nel tempo con apparati figurativi  diversi: meridionali, romanico-lombardi e borgognoni-cistercensi. La configurazione dell’Abbazia, con assenza di transetto sporgente e successione di archi su pilastri  è un caratteristica comune alle chiese di derivazione cassinese. La chiesa ha la forma basilicale, divisa in tre navate da pilastri che sostengono archi a tutto sesto: le navate terminato nelle tre absidi sopraelevate. L’assetto della facciata principale è presumibilmente quello che l’abate Rainaldo le ha conferito durante i lavori condotti dal 1255 al 1230 ed è costituita una composizione a salienti conclusa da un timpano al di sotto del quale corre una cornice. E’ costituita oltre che dal portale della Luna, fiancheggiato da due alti fregi scolpiti, da una cornice a gola e dalla presenza di un monumento funerario dedicato all’Abate Oderisio II. Bellissime le absidi in cui sono rintracciabili diversi apporti figurativi. La cripta è tra le più vaste in abruzzo ed è ad aula rettangolare con tre absidi, due ampie navate trasversali e cinque longitudinali. Le navate sono suddivise da quattro colonne in complessive dieci campate articolate da arcate a pieno centro  a sesto acuto.

Lanciano è una città ricca di storia e di monumenti, di tradizioni e di bellezze architettoniche e artistiche che si colgono lungo i vicoli dei quartieri più antichi. Vanta una storia millenaria, nel II sec. a. C., dopo la guerra sociale divenne municipio romano mantenendo la sua importanza anche in età imperiale così come testimoniano il ponte di Diocleziano che si collocava lungo la principale via della zona che  che da Ostia Aterni (Pescara), passando per Ortona conduceva ad Anxanon per raggiungere poi Histonium (Vasto) e poi ricongiungersi sulla via Appia in Puglia. La storia e l’importanza di Lanciano è strettamente legata ai commerci e alle fiere che richiamavano mercanti da diverse regioni d’italia e anche dall’estero. La città si arricchì  di chiese e di monumenti artistici, come la chiesa di S. Maria di Civitanova, di stile gotico borgognone; S. Lucia, costruita sui resti dell’antico tempio di Giunone Lucina, di S. Nicola, S. Francesco eretta sulla preesistente chiesa dei SS. Legonziano e Domiziano, di S. Agostino e dell’Annunziata.Su piazza del Plebiscito prospetta la chiesa di Santa Maria del Ponte così chiamata perchè eretta sugli archi del ponte di Diocleziano:  nel tredicesimo secolo, sul ponte  fu costruita una cappella dedicata alla Madonna che col passare del tempo, sarà trasformata in chiesa e ampliata sempre più. Al lato della chiesa la  possente Torre campanaria, alta 37 metri. Molto suggestivo è il quartiere di Lanciano vecchia e quello di Borgo dove appare la chiesa di S. Francesco eretta nel 1258 che deve la sua notorietà all’episodio del Miracolo Eucaristico. Si racconta che nell’ VIII secolo, durante la Santa Messa celebrata da un monaco dubbioso circa la transustanziazione, sia avvenuto il miracolo della trasformazione dell’ostia e del vino in carne e sangue.Le reliquie sono custodite in un tabernacolo  posto sull’altare maggiore.Da non perdere una visita al quartiere di Civitanova dove si trova la chiesa di S. Maria Maggiore del 1277 ma edificata su un preesistente tempio di Apollo, rimaneggiata nel 300 e poi nel 500. E in stile gotico cistercense, con un grandioso prospetto accentuato da un prezioso portale cui si accede salendo una gradinata. Splendido il rosone inserito tra due bifore.

Ortona, antico porto dei Frentani, mantiene ancora vivo il ricordo dei danni dell’ultima guerra, che distrusse la città per circa il 90%. La cittadina è dominata dalla mole del Castello Aragonese voluto nel XV secolo da Alfonso d’Aragona a difesa del porto.Ortona è anche la città della Passeggiata Orientale che si snoda dal castello fino alla villa comunale con una suggestiva vista sul mare. A metà della passeggiata si apre il Largo Farnese su cui prospetta il Palazzo che gli da il nome, costruito per Margherita d’Austria, moglie di Ottavio Farnese, su disegno di Giacomo della Porta nel 1584 e rimasto incompiuto con all’interno la Pinacoteca Cascella. Da non perdere la Cattedrale con un prezioso portale gotico del 1311 dell’artista ortonese Nicola Mancino. All’interno conserva le reliquie di S. Tommaso cui la chiesa fu intitolata nel 1258.

 

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